Da quanto siamo bambini ci viene insegnato a non accettare caramelle dagli sconosciuti, poi si cresce e si capisce che molti sconosciuti in realtà ce li abbiamo proprio in famiglia e quindi si impara anche la difficile 'arte del dare fiducia'.
Ora sono mamma ed ho capito molte cose che i miei genitori mi dicevano, cose a cui io giustamente non davo peso perchè compito del bambino è quello di duellare con il proprio genitore allo scopo di immedesimarsi, ma allo stesso tempo opporsi per emanciparsi da esso, crescere insomma, in altre parole volare via dal nido; Ora che mi ritrovo in questo duro compito mi sto rendendo conto di quanto sia difficile!!! il mio figlio più grande saluta tutti, vorrebbe baciare tutti, avendo me come esempio (solare, sensibile, forte parlantina, buona e affettuosa anche con chi non conosco) noto che in fondo non gli sto dando ( in fondo in fondo) il migliore esempio - appunto - possibile!
Ogni volta che andiamo in giro continuamente gli dico di non salutare, di non dare confidenza, il mio bambino ovviamente si trova spaziato perchè … ' ma come tu parli con tutti dai muri di casa fino ad arrivare alle persone… ed io non posso salutare un nonnetto che mi sorride, oppure che si trova là così da solo senza un perchè in giro a farsi gli affari propri???' sto figlio mio insomma io lo comprendo!!! Ma c'è un ma! io dò confidenza spesso, ma poi finisce là 'CHI TE CONOSCE', ma i bambini non sono così e quindi bisogna insegnare loro a DISCERNERE TRA AMICIZIA E CONOSCENZA.
Molto spesso la gente però, come si dice a roma, nun se regola.
Questa mattina parlavo con una mia amica,io ho sempre una attenzione chirurgica nei confronti dei miei figli quando si va in giro (insomma si sa con i bambini e con la gente basta un attimo) ero in attesa di pagare al centro informazione le mie lenti a contatto… e parlavo con una mia amica, il mio secondo figlio intanto era nel carrello attaccato a noi… è bastato un attimo.. mi giro e mi accorgo che una estranea tenta di nutrirlo con delle patatine san carlo.
Ora io non sono una fissata sul cibo, ci sono regole ovvio, ma se esco con un'amica e mio figlio vuole un biscotto io glielo dò gli faccio godere l'uscita, ma….. una estranea che si permette DI NASCOSTO di dare una patatina a mio figlio, ma non per la patatina, DI NASCOSTO A SFAMARLO!!!! io mi giro la tizia, che per quanto aveva una faccia molto pulita stava facendo sempre un qualcosa che non andava fatto (ma chi te conosce), rimane impietrita sono certa che si aspettava da me una bella sfuriata, io la sfuriata non gliela faccio e non sapendo bene come gestire la situazione, l'ho gestita come è mio solito, usando la gentilezza, anche quando te le strappano fuori io tendo sempre (se non portata al limite) di mantenere un contegno di gentilezza e dolcezza.
La ragazza insomma viene colta con il malloppo e, visibilmente impaurita da una mia qualsivoglia reazione, mi fa 'gliela posso dare mi guardava con due occhi così' io le dico un no secco, sono certa che ha capito che ero scocciata (la mia amica era allibita), e le faccio presente che era perchè aveva già mangiato due biscotti, come se mi fossi io sentita in dovere di essere gentile anche se quello che stava facendo NON STAVA NE' IN CIELO NE' IN TERRA.
Una volta rimaste sole io e la mia amica le dico 'io capisco la gentilezza anche io quando bevo bambini che languiscono sto male, ma a te sembra normale DI NASCOSTO, dare cibo a mio figlio? DI NASCOSTO' e mi sono girata un secondo!!!.
Ecco quale è il confine? l'azione fatta di per sé da quella ragazza è stata molto bella, affettuosa, ma in questo mondo di oggi come può venirti in mente di fare una cosa del genere per di più di nascosto, perchè la madre, io, stavo pagando delle lenti a contatto.
E' proprio vero che con i bambini basta un attimo. E' proprio duro essere genitore, ma come dice pif a chiusura del suo film 'la mafia uccide solo d'estate' la cosa difficile di per sé non è tanto insegnare ai propri figli come difendersi dal male, ma a riconoscerlo.
Io ormai ho imparato, false/i amiche/i che pensano che io non sappia, colleghi che ti sparlano dietro, mamme di amichetti strane, no che io sia savia, ma al mondo si impara a riconoscere quelli simili a noi, perchè alla fine si sta bene solo tra simili, una persona sana starà bene anche con un drogato, ma un drogato sta bene solo con i propri simili.
Alessandra

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