Ogni notte vado a letto nella speranza di sognare mio nonno Luigi, va anche detto che questa non è la mia unica speranza, potrei stare qui un’ora ad elencare tutte le speranze che ho, alcune profonde, alcune un po’ stupidine (quale donna non è in fondo un po’ stupidina?) altre veramente rilevanti e non scrivibili qui, ma ogni notte vado a letto con la speranza che mio nonno venga a trovarmi e con la speranza che ci sia un nuovo giorno da vivere, dalla mia famiglia, per me personalmente non spero nulla, tutte le mie aspettative sono sugli altri, cui felicità sarà alla base della mia spensieratezza e alla base della mia salute mentale, insomma se la mia famiglia sta bene sto bene anche io, la loro salute fisica e psicologica è fondamentale per la mia.
Certo oggi giorno non tutti possiamo andare a letto tranquilli, il nostro governo e la precarietà della vita, nonché dopo gli ultimi eventi geopolitici, non ci permettono di essere totalmente spensierati, se non quelle menti più superficiali per cui nulla è motivo di preoccupazione, ma io voglio essere tutto sommato positiva, insomma dopo lo scossone bisogna dopotutto andare avanti, anche perchè lo scossone non è capitato a noi e quindi è saggio adoperare la giusta superficialità di cui siamo tutti dotati per distaccarci dal tutto e per proseguire il nostro lungo, si spera, viaggio in questo gioco/guerra chiamata vita.
Questa notte ho avuto in dono la splendida presenza di mio nonno, seppur non corporale, bensì eterea.
Come un orologio lui è sempre con me, la sua presenza, ormai, gentile e mai pressante è sempre onnisciente, sempre comprensiva, sempre accomodante, ma soprattutto sempre calmante su i miei nervi e sulle mie aspettative deluse.
L’ho sognato, gioioso come sempre, ma con il suo viso sempre un po’ severo, che mai voleva però comunicare del cattivo umore o una sfuriata in arrivo, il suo bel viso che sempre e solo amore sapeva comunicare e dare, anche se quando voleva farsi comprendere sapeva come fare!
Arrivai in casa sua, felice come una Pasqua e Pasquetta (anche se a Pasquetta piove sempre), seppur ormai siamo a Natale (quasi) per donargli, come lui ha fatto sempre con noi, il mio pane, ora loro non fanno più il pane in casa (loro purtroppo non sono più con me ormai), ora lo faccio io questo benedetto pane, glielo porsi, lo mangiò e con un sorriso a 50 denti mi disse che era buonissimo, che sono veramente brava a fare il pane.
Che bellissimo regalo mi ha dato questa notte il mio inconscio.
Come vorrei che non fosse solamente il mio inconscio, ma che fosse tutto vero, che i nostri due universi, paralleli, non distanzi, ma comunicanti (grazie ai battiti del mio cuore e alle connessioni elettriche nella mia mente) grazie ad una coscienza, ora ormai, collettiva .. insomma che tutto ciò per qualche condizione a contorno essenziale o sufficiente abbia permesso che tu fossi realmente dentro la mia testa, insomma! come vorrei che non fosse solamente una illusione creata dalla mia mente.
Ma so che non è così! troppe causalità da otto anni a questa parte, quanto ti amo e quanto mi manchi!
Ma come mi dicesti in un altro sogno ‘devi pensare a tuo marito e a tuo figlio’, ero incinta e mi mancavi tanto! vabbè, ma ti piace giocare facile tu mi manchi sempre
.
Ma ora basta! parliamo de roba da magnà
TRECCIA DOLCE CON FARINA DI FARRO CON CEDRO CANDITO
Questa ricetta l’ho presa dal libro di Riccardo Astolfi ‘Pasta Madre’, io ho raddobbiamo le dosi perchè io ho origini ciociare più se magna meglio è, e poi in casa siamo 4 bocche da sfamare più il cane, insomma mica mi posso mettere ad elemosinare sulle dosi!
INGREDIENTI
150 gr Pasta Madre
500 grammi di farina di farro
125 ml di latte
1 confezione di cedro candito (io in realtà volevo l’arancia candita, ma misà che in qualche altra abbuffata de roba bona me l’ero già magnata!)
60 gr di zucchero di canna (io ho usato quello bianco perchè quello di canna non è abbastanza ‘zozzo’ per me)
2 tuorli e un uovo (io ho usato tre uova, perchè già faccio molto durante il giorno … insomma non complichiamoci la vita a dividere ciò che Dio ha deciso che fosse unito!)
1 cucchiaino di sale (il sale me piace quindi guai a chi lo tocca, ci va sempre, lo metto ovunque ho tanta cellulite da nutrire)
Cuocete con forno preriscalato per una quarantina di minuti a 180 gradi e poi MAGNATEVELA, insomma fatevi una bella abbuffata, ma poi tornate in regola, se magna pe gusto, pe goduria, ma magnà tanto pe ingrassare e no, proprio uno spreco pe se stessi!
un bacione a tutti!
datevi tanti baci, che sennò poi ve ne pentite!

















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